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Intermed sostiene la Fondazione JAMES NON MORIRÀ - Buon Natale

Intermed sostiene la Fondazione JAMES NON MORIRÀ - Buon Natale

Intermed anche quest’anno rinnova il proprio sostegno alla Fondazione JAMES NON MORIRÀ, che da oltre 12 anni opera in Etiopia, nel nord del paese, ai confini con l’Eritrea, ed in particolare nella cittadina di Adwa.

Qui – all’interno del Villaggio dei Bambini – vengono ospitati sino a 100 bambini e ragazzi orfani, per poi
sostenerli fino al raggiungimento della maggiore età, quindi aiutandoli nella ricerca dell’abitazione
e del lavoro, nonché nel sostentamento per gli eventuali studi universitari e/o per l’inserimento nel contesto
sociale. Inoltre, attraverso il Centro di Emergenza costruito all’interno del villaggio, vengono forniti ricovero ed assistenza a bambini denutriti e disidratati, oltre all’erogazione di un primo soccorso delle persone
dei paesi vicini – e meno vicini – che si rivolgono qui in cerca di aiuto.

Nulla viene speso in pubblicità o promozione, poco o nulla viene speso per servizi di terzi: l’attività
gestionale e amministrativa è prestata dai fondatori, due dei quali vivono prevalentemente in Etiopia,
mentre, per la gestione del Villaggio, ci si avvale esclusivamente di personale locale, incluso un piccolo
staff di direzione e gestione.

Questo consente alla Fondazione di erogare la quasi totalità delle donazioni ricevute alle attività di aiuto e sostegno in Etiopia, donazioni che derivano da iniziative di sostegno a distanza e dal 5 per mille.

Con l’avvio del nuovo anno, la Fondazione avvierà un nuovo importante Progetto, che andrà ad affiancarsi
alla già importante attività di sostegno e supporto alla popolazione etiope.

L’iniziativa vuole contribuire ad aiutare la popolazione locale alla prevenzione ed alla cura della Podoconiosi: si tratta di una malattia non infettiva, che colpisce indifferentemente i piedi di uomini e donne, che solitamente insorge in età ancora giovane, per poi progredire nel tempo.

Si manifesta in coloro che camminano a piedi scalzi e/o operano come agricoltori. Gli effetti di questa infezione
inducono profonde deformazioni degli arti inferiori, che da una parte impediscono la deambulazione e,
dall’altra, portano all’emarginazione dei soggetti infetti.

La prevenzione è – di per sé – semplice: basta indossare scarpe o calzini per evitare il contatto diretto con il terreno; la difficoltà ad attuarla è legata all’estrema povertà della popolazione impattata (per la quale è impensabile l’acquisto di calzature) nonché all’inconsapevolezza delle cause di insorgenza della malattia.

La cura – in molti casi – è anch’essa altrettanto semplice: bastano lavaggi quotidiani con emolliente, pratica però di difficile implementazione per la forte rassegnazione dei malati dettata dalla scarsa fiducia nella possibilità di guarire, nonchè per la distanza che li separa dal centro dove vengono prestate le cure.

Il Progetto renderà più organizzata la prevenzione e la cura della Podoconiosi, estendendola ad un’ampia parte della popolazione, nonché organizzando un servizio di trasporto per la raccolta dei malati.

Un Progetto semplice, ma allo stesso tempo certamente concreto sia per la salute che per la dignità degli esseri umani coinvolti.

Maggiori dettagli su questa iniziativa sono fruibili all’intero dell’ultima Newsletter, consultabile sul sito della Fondazione www.jamesnonmorira.org, oppure cliccando sul file allegato.

Progetto "Voglio tornare a casa"
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